lunedì 21 novembre 2011

L'odore dell'inverno

Il tempo dapprincipio fu bello, calmo. Schiamazzavano i tordi, e nelle paludi qualcosa di vivo faceva un brusio, come se soffiasse in una bottiglia vuota. Passò a volo una beccaccia e nell'aria con allegri rimbombi. Ma quando nel bosco si fece buio e soffiò da oriente un vento freddo e penetrante, tutto tacque. Sulle pozzanghere si allungarono degli aghetti di ghiaccio. Il bosco divenne squallido, solitario. Si senti l'odore dell'inverno. Anton Cechov
Grande Bertoli,grande Andrea Parodi,bellissima questa canzone,ripescata nel dimenticatoio della memoria.


sabato 5 novembre 2011

mercoledì 5 ottobre 2011

ALLEGGERIRE.........

Bene!.....Bene??? Non lo so! Vorrei cancellare il post Shakespiriano qui sotto,troppo pesante per la dimensione leggera che voglio dare a questo blog.Va bè comunque lo lascio,ormai l'ho inserito.Vorrei sdrammatizzare e alleggerire veramente.Divagare dal post inserito il due ottobre,sento la pesantezza del dramma che comunque mi sforzo di tenere a bada.Qualsiasi cosa mi viene in mente di scrivere , è qualcosa che rigira il coltello nella piaga o assolutamente banale o paradossale. Non avrei dovuto inserire quel post.Ma in quel momento andava bene.E il commento al commento di Paola??...Parole di consolazione? Scusami Paola per aver commentato il tuo commento.Forse sarebbe meglio tacere finché non se ne potrà parlare senza quel senso di oppressione allo stomaco,o parlarne a lungo ma, il fine dovrebbe essere comunque quello di produrre un bene...Ma cosa è bene non lo so.Quando sto così,rischio solo di far danni.Diversi giorni fa è passata in negozio una cliente che conosco da anni, Raffaella ha un occhio di vetro..Come al solito avevo la testa divagata sull'imprevedibilità ,sulla vita e sui fatti che ci condizionano l'esistenza.Mi ha chiesto se avevo intenzione di partecipare ad un evento che si sarebbe tenuto sabato prossimo a teatro.Ho risposto senza pensarci su:-Raffaè, per sabato prossimo beato chi ha un occhio!-Grazie! M'ha risposto lei risentita, mentre mi guardava fisso con quell'unico occhio buono........Avrei voluto scomparire !!!! Insomma,ho bisogno di stare per conto mio!Per cui informo chi mi legge che finché non mi riesce di livellare e quietare così da renderlo gestibile e navigabile il mare tempestoso dei miei pensieri neri,non scrivo,...non scrivo ! Oggi poi sono particolarmente di pessimo umore,sommersa da due metri cubi di roba da stirare indecisa da tre ore se è il caso di accendere il ferro o il forno per fare una crostata.

martedì 4 ottobre 2011

L’uomo che non ha alcuna musica dentro di sè, che non si sente commuovere dall’armonia di dolci suoni, è nato per il tradimento, per gli inganni, per le rapine. I motivi del suo animo sono foschi come la notte, i suoi appetiti neri come l’erebo. Non vi fidate di un siffatto uomo. Ascoltate la musica. Non c'è nulla di più comune del desiderio di essere importanti. Ma la tua eterna estate non potrà mai svanire. Né perdere il possesso delle tue bellezze. Né la Morte vantarsi di averti nell’ombra sua. Poiché tu vivrai nel tempo in versi eterni. Sin che respireranno gli uomini e occhi vedranno, altrettanto vivranno queste rime, e a te daranno vita. I sogni sono figli di mente vagabonda, pieni soltanto di vana fantasia, che ha meno sostanza dell’aria ed è più incostante del vento che ora corteggia le gelide gole del nord e poi, furibondo, fugge lontano in cerca di calore. Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano, esattamente come tutti gli altri. Parla piano, se parli d’amore. William Shakespeare

La Gemma nel vestito(fiabe buddiste)

C'era una volta l’India, un paese lontano lontano, dove le strade erano piene di polvere e chi era ricco era ricco sul serio e chi era povero era povero veramente: possedeva solo le vesti che indossava e girava il paese cercando fortuna ed elemosinando del cibo. Un giorno un uomo, pieno di polvere e di fatica e tanto povero da non ricordare più il sapore del vino e del cibo, giunse alla casa di un vecchio amico. L’amico lo fece accomodare, gli fece stendere le gambe e riposare le membra, gli fece adagiare le braccia su morbidi cuscini; gli offrì piatti raffinati, insaporiti e arricchiti dai mille profumi e sapori di tante spezie, specialità di quel paese lontano. E gli versò del vino che scese nella sua gola come un nettare divino, come ambra, come un magico liquido celeste. L’uomo povero si ubriacò e subito si addormentò. L’amico lo guardava dormire, provando pena per lui; decise di aiutarlo. Ma in quel mentre giunse, accaldato per la corsa e per l’affanno, un messaggero del maharajà, che gli riferì che lo si richiedeva per importanti affari in una città lontana. L’amico, però, prima di andare via si avvicinò all’uomo ubriaco e addormentato e cucì nella sua veste un gioiello di rara bellezza e forma e di grande valore, certo che al suo risveglio l’uomo lo avrebbe trovato e che avrebbe così iniziato una vita diversa, fatta di vesti nuove e cibo e bevande tutti i giorni e la certezza di poter dormire in un giaciglio comodo e caldo. E di poter abbracciare, la notte, l’amore; di poter infine eccellere in un campo, come è dato a ogni uomo e a ogni donna che viva nel benessere. L’uomo però al suo risveglio non si accorse di nulla: si mise in viaggio per altre regioni del suo grande paese senza sospettare di essere ricco, con le sue vesti logore, e come unica proprietà un recipiente di latta. Giunse in una città e incontrò un bambino magro magro, con gli occhi grandi e il corpo scheletrico: avrebbe voluto aiutarlo, avrebbe voluto regalargli del latte, scaldarlo con dei panni caldi, ma non poteva fare niente: si sentiva le mani vuote e il cuore gonfio di pena. Lo guardò andare via, sulle sue gambine malferme, mentre lo salutava con i suoi occhi grandi e gentili. Giunse in un’altra città dove rimase a lungo: in quel paese nessuno dava l’elemosina, non c’erano monasteri o luoghi di ricovero per i poveri e l’uomo era talmente debole che non riusciva ad andare via, ad affrontare la strada per trovare un posto migliore. Si nutriva di bacche ed erba, ma più spesso assaggiava la polvere della strada. Proprio qui lo incontrò il suo antico amico che gli disse: «Che cosa assurda, vecchio mio! Come mai ti sei ridotto così per procurarti da mangiare e vestire?». Gli porse il braccio e lo aiutò ad alzarsi; lo accompagnò al suo serraglio dove lo attendevano servitori, e cibo fresco e vesti pulite. Allora, dopo che l’uomo si fu rifocillato, ebbe mangiato a volontà e bevuto, dopo che si fu lavato e cambiato, l’amico prese la vecchia veste dell’uomo e gli mostrò, ancora là dove lui stesso l’aveva cucito, il gioiello di inestimabile valore, di grande purezza e bellezza. «È sempre stato qui e tu non lo sapevi, amico mio», gli disse. «Eri ricco e lo sei anche adesso». L’uomo povero non credeva ai propri occhi: il gioiello riluceva tra le sue mani e in un attimo vide tutto ciò che avrebbe potuto essere: del cibo caldo per il bambino dagli occhi grandi e gentili; vesti per tutti i poveri della città; banchetti sontuosi nei quartieri più poveri; e poi canti, danze, letture, poesie, tutto ciò che rende la vita più bella quando il cibo e le vesti non mancano. E lui aveva avuto con sé da tanto tempo questa fonte inesauribile di benefici senza accorgersene. «Che stupido sono stato! – esclamò abbracciando l’amico – Ero così abituato alla mia misera condizione che non cercavo in alcun modo di trasformarla. Adesso capisco che la ricchezza e la felicità non stanno in un qualche posto lontano e irraggiungibile ma fanno parte della vita. Basta solo scoprirle». Questa parabola è raccontata nel Sutra del Loto.

domenica 2 ottobre 2011

2 Ottobre

..........per sempre giovane nel mio cuore resterai.. un bacio al cielo... così che il vento lo porti fino a te....

venerdì 30 settembre 2011

Classe 1961

Finalmente si è deciso di organizzare l'evento! Mega cena al cavallo pazzo,mezzo secolo da festeggiare insieme ai coetanei, nati qui o e nati altrove ma residenti.Un elenco infinito di nomi da contattare per il 29 di Ottobre.Chiamo Antonella e le dico che ho desiderio di portare il n° 49 della lista .Maria ha frequentato con me i tre anni di scuole medie,risiede in una frazione di questo comune,ora è sposata ed ha due figli grandi.Soffre di sclerosi multipla,la malattia le fu diagnosticata nel 1997 .Non conoscevo la sua famiglia allora, ma chiedevo sue notizie ad un'amica comune quando veniva a fare spesa nel negozio dove lavoravo. Maria entrò in coma e vi restò a lungo ,poi ne uscì ma era tutta rallentata,parlava male e molto lentamente ,la memoria le faceva brutti scherzi non ho mai capito se fu una conseguenza del coma,oppure una caratteristica propria della malattia, neanche quell'amica comune seppe spiegarmelo,rimase per anni in quello stato ..quasi di letargia , Pia me la portò un sabato mattina in negozio ,non fu possibile scambiare più di qualche parola,c'era gente ed io stavo lavorando.Quando abbiamo festeggiato i 40 anni lei era a Roma per curarsi,poi ogni tanto avevo notizie da persone a lei vicine.Non sono mai andata a trovarla,timore di essere inopportuna? Timidezza nei confronti della famiglia che non conoscevo?Oppure semplicemente paura di vederla così cambiata.Era una freccia più di trent'anni fa,correva a staffetta ed era velocissima sui percorsi brevi,la volevano tutti nella loro batteria ai tempi della scuola.Così mi decido e vado a trovarla insieme ad Antonella che aveva avvertito il marito della nostra visita.Siamo arrivate nella piccola frazione con piazzetta deserta, non è stato difficile trovarla ,davanti casa sua un cagnolino piccolo e cicciotello colore arancio ci ha abbaiato e ringhiato,con Antonella abbiamo comunque proseguito, perché le dimensioni del cane non erano tali da farci fare marcia indietro.Salite le scale, sempre inseguite dal cane ringhiante abbiamo suonato, la porta era aperta.Lei seduta sul divano ci aspettava.Saluti e abbracci e un po' di intenerita emozione per quell'incontro.Ci ha invitate a sederci .Precedendoci, ha preso subito"il toro per le corna" e ci ha detto:-So perché siete qui ,per invitarmi alla cena,vi ringrazio per aver pensato a me ,ma io non posso. -Perché?Le chiedo io -Perché dipendo dagli altri in tutto Sandra,ho bisogno di qualcuno che mi prenda sottobraccio per camminare,ho bisogno di qualcuno che mi accompagni in bagno quando devo andare,ho bisogno anche di qualcuno che a tavola mi taglia la carne. -Non è un problema Maria,ci sono io ,ti accompagno dove vuoi ti taglio la carne e sto a tua disposizione tutta la sera,ma ti prego non lasciare a questa malattia il potere d'impedirti una serata eccezionale con vecchi amici. Cercando goffamente di discolparmi ho aggiunto-T'ho pensata sempre e mi scuso per non essermi mai fatta viva ma ho sempre chiesto tue notizie,...e ti trovo bene,sei sempre bella e non hai difficoltà a parlare come quando sei venuta a trovarmi in negozio con Pia. -Si sto facendo una cura nuova ed ha i suoi effetti ma non pensare che è sempre così come mi vedi ora.Non verrò Sandra non insistere,mi piacerebbe tanto,ma farmi vedere così dopo tanti anni,attirerei l'attenzione e quel sentimento di pietà che detesto. -Arriviamo per primi così ci sediamo e non ti nota nessuno, è un occasione irripetibile non ci saremo di sicuro a festeggiare i 100 anni,quando mai ci ricapiterà più di trovarci tutti insieme?. E così s'è fatto silenzio e poi è scoppiata in un pianto...non sapevo più che dirle,Antonella le ha detto che il valore di una persona non è dato da come cammina o dallo stato di salute, che le sue paure sono solo limiti posti dalla mente e che non hanno ragione di essere.Gli amici l'avrebbero guardata con gli occhi del cuore,doveva assolutamente venire a quella cena o avrebbe rimpianto di non aver partecipato. Lei ha detto ancora che non potevamo capire,e ha cominciato a raccontare il disagio dei primi tempi di quando ancora la malattia era una nemica sconosciuta e poi l'evolversi del dramma e dei problemi,anche di relazione con gli altri,di come tanti amici si erano volatilizzati appena saputo della sua malattia,di quante volte ha desiderato scomparire.Nel frattempo arrivato pure il marito,abbiamo bevuto tutti del thè ,.. anche lui ha cercato di convincerla ad uscire con noi.Ma lei mi guardava e continuava a ripetermi -non puoi capire...non puoi capire Ha pianto quasi tutto il tempo e non c'era verso di consolarla,ho capito poi che quello sfogo era necessario e non andava fermato.Dopo circa due ore di tentativi per convincerla si è asciugata gli occhi, e mi ha detto: -Per il momento è no,però ti prometto che ci penso su meglio. Poi mi ha detto porgendomi il braccio e guardandomi con gli occhi lucidi: -Vieni qui,ti faccio vedere come cammino.....dammi la mano. L'ho aiutata ad alzarsi,continuava a guardarmi sembrava mi stesse studiando,sempre in silenzio abbiamo fatto il giro del tavolo.Postura dritta, la gamba sinistra avanti quasi a stabilire la traiettoria, la destra con il piede inclinato ad ore due procedeva a passi piccoli e vicini seguendo la sinistra.........ho ripensato al passo sorpassato che facevamo a ginnastica ritmica,..lungo breve breve, era armonioso e anche il suo per quanto "strano"..era comunque aggraziato e per niente goffo. Concentrata in quel procedere lento ma con il viso inclinato verso di me continuava a guardarmi,mi son sentita insignificante sottobraccio a quel mistero.Chissà quali profondità dell'essere ha toccato in tutti questi anni con il suo dramma.....ma io non posso capire... e dopo due giri di tavolo ci siamo sedute ci siamo salutate e ci siamo promesse di risentirci presto.Ho lasciato la casa di Maria con Antonella in silenzio.

martedì 27 settembre 2011

domenica 25 settembre 2011

Una domenica semplice

Il versante ovest di Montelago apre la vista in una vallata che spazia più in la dell' abbazia di Sitria.Il sentiero che porta al punto più alto in cui si domina la valle, è un sentiero conosciuto , tante volte percorso nelle passeggiate autunnali o primaverili.Pomeriggio tranquillo, cielo sereno .Ho portato i sacchetti per raccogliere le bacche di ginepro,due per la precisione.Uno per raccogliere la santoreggia e una sportina per raccogliere bacche di rosa canina.Ho portato anche Carlo, così in due .. raccolto doppio.Arrivati sul luogo mi sono accorta di non aver preso i guanti,il ginepro punge ferocemente ma,abbiamo ugualmente raccolto quante più bacche possibili impiegando però molto più tempo di quanto ce ne sarebbe voluto se avessimo avuto i guanti,per cui abbiamo rinunciato a raccogliere anche le bacche di rosa canina per la marmellata.la santoreggia ne abbiamo raccolta parecchia e fatto un bel sacchetto,cresce spontanea in quantità industriale e al calar della sera,i profumi di quel luogo si esaltano,la menta selvatica si sente profumare più forte di sera che di mattina...Non ho mai saputo il perchè.In cima al versante ci siamo seduti,anche perchè essendo fumatrice, finita la salita avevo un respiro alla Dart Fenner.Ma i colori di quel posto resi ancor più suggestivi dal sole al tramonto,fanno bene al cuore,e il fiatone è passato quasi subito .Una mezz'oretta di silenzio assoluto a contemplare la valle e il cielo.Stare li come ci stanno i pini e gli abeti,tutto uno con il monte ,senza pensieri senza problemi.Una tana di volpe,un falchetto che vola in cerchio e il percorso battuto tra gli arbusti,giù per la scarpata che arriva fino in fondo alla valle, è la strada fatta dai daini e dai cinghiali che vanno a bere al torrente,così distante e lontano che non si sente neanche lo scrosciare dell'acqua.Ma la sera cala in fretta,il luogo è piuttosto lontano dall'abitato , ci sono sui nostri monti tre -quattro branchi di lupi,il più piccolo di 8 esemplari,per cui il ritorno nel punto dove si è lasciata l'auto si è fatto urgente. Arrivata l' ora di rincasare!!! .La domenica è finita,domani si riprenderà la corsa quotidiana con l'affanno che l'accompagna.Sulla strada del ritorno al margine della strada, tre piante di noci e due di fichi,fermata l'auto abbiamo mangiato fichi e noci in quantità... da colica!Perchè son più buoni mangiati sulla pianta o sotto la pianta che seduti a tavolino!E' una sera tranquilla ,l'aria è dolce e ancora cantano i grilli , penso che oggi non ho combinato niente in casa,tutto quel da fare che di solito sbrigo di domenica perchè non si lavora , è rimasto indietro.Era un sacco di tempo che non trascorrevo una giornata senza fare niente.....è bello ,non me lo ricordavo.Devo farlo più spesso!

sabato 24 settembre 2011

A SCUOLA DALLE SCIMMIE

Dunque più di 50 anni fa sull'isola Giapponese diKoshima, si verificò un episodio alquanto curioso.L'isola nota come isola delle scimmie è situata all'estremo sud dell'arcipelago del Giappone.Per poter osservare le scimmie ,alcuni scienziati offrirono loro delle patate così da indurle a tornare.La maggior parte delle scimmie le mangiò sebbene fossero sporche di sabbia.Una giovane scimmia,una femmina di diciotto anni si comportò diversamente,cominciò a lavare le patate,forse perchè non sopportava quella sensazione di ruvido che dava la sabbia sulla buccia della patata.Questa iniziativa costitui un cambiamento senza precedenti nella storia delle scimmie dell'isola.La scimmia insegnò alla madre ciò che aveva scoperto,poi fece lo stesso con le sue compagne e così il numero di scimmie che lavavano le patate prima di mangiarle aumentò progressivamente.In seguito cominciarono a lavarle nell'oceano e fu sorprendente osservare che avevano imparato quanto le patate fossero più saporite dopo averle immerse nell'acqua salata.Per sei anni gli studiosi annotarono l'evolversi del fenomeno nei minimi particolari.Fu così che nel 1958 tutte le scimmie giovani del branco lavavano le patate,mentre i maschi adulti non lo facevano ancora.Forse per natura conservatrice? Per rigidità di carattere?Sembrava fossero ostili al metodo.Ciò nonostante,con il passar del tempo il muro di resistenza cominciò a sgretolarsi,il numero di scimmie che lavavano le patate aumentò fino ad un totale di 40 animali.Accadde però qualcosa di sorprendente.Un giorno(ipotizziamo che il numero delle scimmie che lavavano le patate fosse pari a 99),apparve la centesima scimmia!Quando il sistema di pulitura delle patate fu appreso anche da questa,esso non fu semplicemente trasmesso alla centunesima scimmia.Da quel momento tutte le altre scimmie cominciarono naturalmente a lavare le patate,prima di consumarle.In parole povere tutta la popolazione di scimmie di quell'isola,partecipò a quella "rivoluzione culturale",iniziata da una sola scimmia femmina.Ancora più sorprendente fu il fatto che gli studiosi scoprirono che le scimmie di un altra isola,le quali non avevano avuto alcun contatto con il metodo di pulitura delle patate,per un inspiegabile ragione cominciarono anche loro ad adottarlo.Quel fenomeno si diffuse fino a raggiungere le scimmie stanziate sul monte Takasaki.Lo scrittore Ken Keys attraverso un processo simile ha nutrito la speranza di ottenere il disarmo nucleatre.Ritenendo che,per conseguire questo obiettivo,sia necessario sensibilizzare le persone,una dopo l'altra ad acquistare consapevolezza sull'urgente necessità di vivere in un mondo libero dalle armi nucleari.Pur essendo un impresa difficile e minuziosa,l'aumento degli individui che condivide questa visione porterà al raggiungimento di un "livello soglia" Superato questa fatidica soglia,l'idea di base può dar luogo a una rivoluzione culturale e in un attimo,lo scopo di abolire le armi nucleari entrerebbe a far parte della coscienza dell'umanità.Senza voler volare troppo alto,vorrei poter riportare alla dimesione familiare questo esperimento.Il problema però è il "livello di soglia".Quanti si dovrebbe essere in famiglia perchè tutti i membri acquisiscano le regole fondamentali del rispetto per migliorare la convivenza?Non lo so! Noi comunque siamo pochini 4...e il quarto poi, avrebbe casa sua,ma sta sempre qui! le mie" scimmiette",tutte grandi e vaccinate,hanno spesso un comportamento meno evoluto dei primati dell'isola di Koshima.Nonostante le tante parole spese e l' esempio di come si dovrebbe fare, continuo a trovare nello sportello della credenza in cucina il coltello con il quale si è spalmata la nutella,poggiato sopra il barattolo aperto con la nutella residua che pende dalla lama come una stalattite, fino a congiungersi con il piano sul quale è poggiato il barattolo.Stasera sopra il tasto invio del pc c'era un nocciolo di pesca spolpato e dimenticato .E' consuetudine togliersi i calzini mentre ci si spoglia camminando verso la doccia e lasciarli dove capita,ne ho trovato uno sulla spalliera della sedia in cucina e uno nel cesto della frutta,"profumato "come una mela cotogna.!!Li mando tutti a Koshima ad imparare dalle scimmie?

I NEUTRINI....... QUESTI SCONOSCIUTI

 Ogni tanto trovo qualcosa a confermare che niente di assoluto c'è.E' la costante che mi accompagna da tutta una vita,per le cose ,le situazioni,le persone,la vita in generale. Per curiosità nei confronti della misteriosa figura di Giordano Bruno(Filippo da Nola),cominciai a leggere anni addietro, qualche libro di Giulana Conforto,astrofisica e docente di meccanica e quantistica,bistrattata da molti suoi colleghi e fervente sostenitrice della filosofia Giordaniana.Ho letto quei libri con distacco,con curiosità.Non proprio come quando leggevo la fantascienza di Isaac Asimov ,...però,con un atteggiamento mentale piuttosto simile.Son stata particolarmente impressionata da:La Futura Scienza di Giordano Bruno e la nascita dell'uomo nuovo.Questi neutrini dal potenziale ancora sconosciuto, già da allora sono per me ,un grosso punto interrogativo.Questo alone di mistero, le certezze che non sono più tali ,mi elettrizzano!non mi sono mai piaciuti i dogmi................. neanche quando vengono dalla scienza.Contemplare ogni possibilità,probabilità che giostrano e un potenziale da scoprire ,oscuro come un abisso senza fondo.Se quel che era verità assoluta, ora lo è parziale o autentica fantasia,forse l'assurdo è parente stretto del reale.Vero tutto e il contraio di tutto..non ricordo chi lo disse ,ma sento molto concreta in me questa affermazione.Diceva Nagarjuna(figura eccelsa della filosofia orientale e personaggio illustre del buddismo tutto) due e non due!Forse un tempo questo era palese a tutti.La mistica ebraica che identifica il vuoto che vuoto non è, con la sua emanazione delle sefirot, sembra indicare quanto unite sono,sostanza e non sostanza ,illusione e realtà oggettiva.Trovo confortante per me ora, pensare che essere è come non essere!

domenica 18 settembre 2011

ALCHIMIA UNIVERSALE

Il poeta inglese John Milton affermava che le disgrazie di per sè non sono una sfortuna, lo è l'incapacità di sopportarle. Gli ingredienti per la felicità sono a disposizione di ognuno,nascosti nel proprio regno interiore. Milton sostiene che la debolezza è meschina e ci sorta ad essere forti.Costruite risoluti il vostro" regno interiore",esorta il poeta, tanto da essere vincitori. E il suo pensiero,che sia la mente a determinare ogni cosa,è certo molto vicino al buddismo. Quando scrisse "il paradiso perduto" era ormai completamente cieco; aveva perso la vista a quarantatre anni a causa dell'eccessivo lavoro. Si batté sempre per la libertà di pensiero e condannò sistematicamente la gerarchia ecclesiastica corrotta.I suoi nemici lo deridevano attribuendo la sua cecità ad una punizione divina ma, malgrado tutto ,il suo regno interiore non ne fu mai scosso e Milton rimase convinto che la cecità di per sé non era una sfortuna,mentre era tale l'incapacità di sopportarla.Sopportare e superare la grande prova di aver perso la vista non lo gettò nello sconforto,ma al contrario lo rese vincitore.Animato da questa convinzione portò a termine le sue opere,considerate oggi capolavori della letteratura mondiale. Son convinta che non esistono superuomini, qualsiasi credo che cerca abilmente di fare apparire alcune persone al di sopra degli esseri umani, è secondo me un insegnamento errato e dannoso. Penso sia corretto,vivere la propria vita come esseri umani,assieme agli altri, e nel modo che più si addice ad un essere umano.Cerco di ridimensionare la mia realtà ogni qual volta mi sento perduta, tra i problemi o le avversità, non è sempre facile ricordare che il mezzo per trasformare le difficoltà in felicità,la sofferenza in crescita,gli ostacoli in occasioni di miglioramento,la confusione in progresso,risiede anche nel mio cuore.Quanto vasto ed ampio è il potenziale? Dove arriva la comprensione individuale differente per ognuno?Mi ripeto che i limiti si presentano per essere oltrepassati, per aprire nuove opportunità di crescita.Il confronto rimane sempre strumento eccellente per comprendere ma,l'esperienza diretta di sfidarsi nelle proprie debolezze e vincere su se stessi, produce un fascino mistico, è la grande soddisfazione dell'alchimia universale.....quando riesce!

venerdì 9 settembre 2011

Islam

In poesia JALAL AL-DIN RUMI (1207-1273)STUDIOSO E POETA MISTICO,FONDA LA CONFRATERNITA NOTA IN EUROPA COME I DERVISCI DANZATORI
-VIAGGIO- Se l'albero potesse muoversi,e avesse piedi ed ali non penerebbe segato,né soffrirebbe ferite d'accetta E se il sole non viaggiasse con piedi ed ali ogni notte come potrebbe illuminarsi il mondo all'aurora? E se l'acqua amara non salisse dal mare nel cielo come avrebbe vita nuova il giardino con pioggia e ruscelli? Partì la goccia della patria, e tornò, trovò la conchiglia e divenne una perla. Non partì Giuseppe in viaggio dando l'addio al padre piangente? E viaggiando,non ottenne fortuna e regno vittoria? E Muhammad non partì forse in viaggio verso Medina, e sovranità ottenne,e fu re su cento paesi? Anche se tu non hai piedi,scegli di viaggiare in te stesso, come miniera di rubini sii aperto all'influsso dei raggi del sole uomo viaggia da te stesso in te stesso che da simile viaggio la terra diventa purissimo oro

lunedì 5 settembre 2011

IL TEMPO DEL POTERE MORBIDO

Osservando alcuni eventi del passato,è evidente quanto il motore della storia ha attinto troppo spesso al"potere duro" delle forze militari,dell'autorità politica o religiosa e della ricchezza.Ma il potere duro ha lasciato e sta lasciando campo libero al"potere morbido".,campo dove sembrano avere uno spazio , cultura ed idee, strumenti di una forma di potere più persuasivo.Ripensando alla guerra del Golfo di 20 anni fa,le modalità con cui è stata condotta potrebbero sembrare un esempio di applicazione del potere duro.In realtà la macchina bellica e le tattiche delle forze di coalizione si sono servite innazi tutto del potere morbido delle Nazioni Unite e del consenso mondiale che hanno permesso il loro uso.Si potrebbero fare esempi più recenti ed avere solo l'imbarazzo della scelta, anche se, ogni caso si distingue da un altro per delle particolarità apparentemente rilevanti.Come se l'umanità evoluta e progredita ,sentisse in questa epoca l'obbligo storico di ridurre l'uso del potere duro e assicurarsi la sostituzione permanente con il potere morbido.A differenza dei sistemi fondati sul potere duro,che hanno avuto" successo" tramite l'uso di strumenti di coercizione per spingere le persone in determinati scopi e direzioni,l'esito positivo del potere morbido si basa sulla volizione.Un energia interiore di volontà creata attraverso il consenso e la comprensione tra gli individui.L'energia interiore di ogni singolo individuo si attiva nel processo del potere morbido.Radicato nella natura religiosa o spirituale degli esseri umani,questo potenziale è stato considerato,per tradizione,in termini filosofici.Senza una filosofia volta al rafforzamento e alla mobilitazione delle risorse"interiori o spirituali",alla responsabilità consapevole del singolo,l'uso del potere persuasivo diventerebbe nulla più che un fascismo col sorriso.In una simile società l'informazione e la conoscenza sarebbero a disposizione di tutti,ma soggette a manipolazione da parte di coloro che detengono il potere.Cittadini senza saggezza,ignari sarebbero preda per un autorità guidata da scopi egoistici.Per questo la tendenza al potere morbido deve essere sostenuta da consapevolezza ,da un desiderio di ricerca della verità oggettiva.

domenica 4 settembre 2011

SCRITTO SULLA SABBIA

Che il bello e l'incantevole
Siano solo un soffio e un brivido,
che il magnifico entusiasmante
amabile non duri:
nube, fiore, bolla di sapone,
fuoco d'artificio e riso di bambino,
sguardo di donna nel vetro di uno specchio,
e tante altre fantastiche cose,
che esse appena scoperte svaniscano,
solo il tempo di un momento
solo un aroma, un respiro di vento,
ahimè lo sappiamo con tristezza.
E ciò che dura e resta fisso
non ci è così intimamente caro:
pietra preziosa con gelido fuoco,
barra d'oro di pesante splendore;
le stelle stesse, innumerabili,
se ne stanno lontane e straniere, non somigliano a noi
- effimeri-, non raggiungono il fondo dell'anima.
No, il bello più profondo e degno dell'amore
pare incline a corrompersi,
è sempre vicino a morire,
e la cosa più bella, le note musicali,
che nel nascere già fuggono e trascorrono,
sono solo soffi, correnti, fughe
circondate d'aliti sommessi di tristezza
perché nemmeno quanto dura un battito del cuore
si lasciano costringere, tenere;
nota dopo nota, appena battuta
già svanisce e se ne va.

Così il nostro cuore è consacrato
con fraterna fedeltà
a tutto ciò che fugge
e scorre,
alla vita,
non a ciò che è saldo e capace di durare.
Presto ci stanca ciò che permane,
rocce di un mondo di stelle e gioielli,
noi anime-bolle-di-vento-e-sapone
sospinte in eterno mutare.
Spose di un tempo, senza durata,
per cui la rugiada su un petalo di rosa,
per cui un battito d'ali d'uccello
il morire di un gioco di nuvole,
scintillio di neve, arcobaleno,
farfalla, già volati via,
per cui lo squillare di una risata,
che nel passare ci sfiora appena,
può voler dire festa o portare dolore.
Amiamo ciò che ci somiglia,
e comprendiamo
ciò che il vento ha scritto
sulla sabbia.

Hermann Hesse da La felicità, versi e pensieri


sabato 3 settembre 2011

AMIRA HASS


Ho scoperto da poco quanto mi piacciono i suoi articoli.Esiste un tempo tra l'osservazione di ciò che accade e il momento in cui si scrive,tempo in cui si pensa,si sceglie,si decidono i significati,si rende bello ciò di cui si va a scrivere.Amira descrive l'istante.
E' l'unica giornalista israeliana che ha scelto di vivere nei territori palestinesi,prima nella zona della striscia di Gaza poi a Ramallah.Ha capito che sui giornali israeliani non si scriveva nulla su Gaza,dove poi si trasferisce.Le sue lucide corrispondenze con "L'internazionale" descrivono la militarizzazione della rivolta palestinese e l'inasprimento dell'occupazione israeliana.Di questi tempi la sua attenzione è catturata dalle proteste e dalle rivolte dei popoli d'Egitto,Siria ecc.
Interessante questo articolo dell'internazionale che la dice lunga sui comportamenti,sul superamento delle barriere ideologiche

IL TRAM DEI POVERI

1 settembre 2011 16.28
Il 31 agosto mi ha chiamato la mia amica M. Era su di giri. “Ascolta, devi salire sul tram che è stato inaugurato a Gerusalemme”, mi ha detto, praticamente senza salutarmi.

Un accenno al contesto: la prima stazione della linea del tram si trova in un insediamento israe­liano considerato dalla maggior parte degli ebrei un “quartiere” di Gerusalemme. Da lì il tram si avvicina alla città vecchia attraversando alcuni quartieri palestinesi. Poi si dirige a ovest. Il tram è diventato famoso per i tentativi di boicottaggio del progetto.

Ma torniamo alla mia amica M.: “È pieno zeppo. Tutti i poveri lo usano, dato che è gratis. E chi sono i poveri? Palestinesi ed ebrei ortodossi. Incollati gli uni agli altri. A bordo c’era anche un soldato, con una grossa kippah. Insieme a lui, un altro ragazzo ortodosso. A un certo punto sono salite due anziane palestinesi con l’hijab. Hanno saltato la loro fermata e si sentivano perse: ‘Cosa facciamo ora, dove andiamo?’. Nessun problema. Il soldato e il suo amico le hanno tranquillizzate. Tutti erano gentili l’uno con l’altro. L’autista era palestinese. Mi avevano detto che solo gli autisti palestinesi hanno fatto domanda di lavoro. Gli ebrei avevano paura di guidare nei quartieri arabi. Ma poi ho visto un autista con la kippah. Dovresti salirci anche tu. Sembravano tutti così gentili. Forse è la nuova atmosfera di Israele, creata dal movimento di protesta. Devi farti un giro sul tram prima che chiedano di pagare il biglietto e i poveri smettano di prenderlo”.

venerdì 2 settembre 2011

mercoledì 31 agosto 2011

Che spettacolo l'autunno!!


Che spettacolo l'autunno!Monti e boschi colorati di giallo e rosso,sfumature di arancio e bruno, dal rosa al violetto.La terra è arsa e i campi arati,le bianche zolle rimandano la luce lunare e rischiarano quasi a giorno,come quando c'è la neve.Quest anno si raccoglieranno tante noci,le piante sono colme di frutti.C'è una pianta di fichi nel cortile del S. Bartolomeo vecchia e storta come Tea.Regala fichi strepitosi,i rami appesantiti e piegati sporgono oltre la rete che racchiude il cortile.Chiunque si trova a passare li sotto,non può resistere alla tentazione di raccogliere almeno un fico o due.Tra breve cominceranno le nebbie mattutine,è quasi tempo di vendemmia,c'è già chi prepara i maritozzi con il mosto.
RICETTA:
1Kg di farina per dolci
1 litro di mosto circa
1 etto di livito di birra
3 uova
2 etti di zucchero
mezzo bicchiere d'olio d'oliva
un etto e mezzo di uvetta sultanina
mezzo etto circa di semi di anice
PROCEDIMENTO:
si mettono a bagno uvetta e semi d'anice in una ciotola con un po' del mosto a disposizione,s'incorporano alla farina le uova battute con lo zucchero.Si aggiunge poi l'olio d'oliva e gli anici con l'uvetta rinvigoriti dal mosto.Si scioglie il lievito di birra in una tazza con dell'altro mosto e si aggiunge all'impasto che deve risultare poco più morbido della frolla che si usa per le crostate.Far lievitare il tutto in ambiente caldo senza correnti d'aria per due o tre ore ,se possibile coprire l'impasto con un panno bianco che non lascia pelucchi.Dopo la lievitazione si fanno dei piccoli panini allungati e si fanno lievitare nuovamente per altre due o tre ore,(c'è chi lascia lievitare una notte intera).
S'infornano a 150° e si lasciano cuocere per mezz'ora-quaranta minuti circa,devono colorarsi di marrone.Meglio mangiarli freddi, si gustano di più i sapori.Ottimi se farciti con la nutella.

UN GUCCINI AL GIORNO.........ALLARGA LO SPAZIO TUTTO INTORNO

lunedì 29 agosto 2011


Il finestrino come un quadro,sfilano veloci le immagini in processione.Il treno è in corsa.Impresso sul vetro,immobile, il riflesso della bottiglia d'acqua quasi vuota.La carrozza è chiassosa.Sono infastidita dal vociare dei vecchi e dei piccoli.Raggi di sole stanco mi colpiscono gli occhi,c'è un odore strano,sembra quasi minestra di verdure,quella che preparano nelle mense.Non riesco a riordinare i pensieri,si accavallano rapidi e sconnessi.La mia testa salta di palo in frasca.Luisa mi guarda,capisce e mi dice:-Prova a dormire,così magari fai il tuo silenzio,ti chiamo io quando arriviamo.
Ma non ho voglia di dormire,c'ho un fastidio,quasi una smania,il malessere è indecifrabile..forse c'è un po' di rabbia insieme alla tristezza.Quei cipressi giganti e gli enormi pini marini sorvegliano come totem guardiani la moltitudine indifesa....le foglie secche ai lati dei viali sono le lacrime di ciò che si è perso.Voglio andare a raccogliere more,farò una gelatina,le andrò a raccogliere per i sentieri del Catria sotto fonte Avellana.E' un posto magico quello,tanto spazio,nessun tempo.Penso a quel tasso millenario che cita S. Pier Damiani nei suoi scritti,m'immagino li seduta,sopra le sue radici,con la schiena poggiata al possente tronco e respirare il bosco.Pensare questo mi porta sollievo.Quanti sguardi sperduti oggi.Penso al pianto nascosto che nessuno vede.Penso ai rimpianti di Paolo,allo smarrimento di ognuno.Se potessi rappresentare questo tempo con un dipinto, l'urlo di Munch sarebbe appropriato.Il treno è fermo, possiamo scendere,la stazione è quasi deserta,non è ancora buio ma le luci sono accese,anche il cielo è acceso di rosso dietro i monti neri.L'aria è pulita ,i grilli cantano, il giorno è quasi finito.

martedì 23 agosto 2011

SCACCIA INSETTI NATURALE

...Non ci credevo,ma funzionaaaaaa!!!
In particolare per le mosche, non entrano più in casa con questo rimedio naturale.
Si tagliano limoni a fette spesse,si mettono poi sopra un piattino e si conficcano nella polpa tanti chiodi di garofano.Ne tengo un piattino sul davanzale di ogni finestra,mi assicuro di pigiare i chiodi più a fondo ogni giorno , sempre umidi ed imbevuti del succo di limone non fanno avvicinare mosche . Sembrano notevolmente diminuite anche le zanzare,l'effetto dura circa 10 giorni.Consiglio vivamente questa risoluzione insetticida, ottima e sostitutiva dei rimedi chimici che poi respirano tutti ...non solo gli insetti.

domenica 21 agosto 2011