lunedì 13 febbraio 2012

domenica 12 febbraio 2012

mercoledì 8 febbraio 2012

MUSEO

Ci sono i piatti,ma non l'appetito. Le fedi,ma non scambievole amore da almeno trecento anni. C'è il ventaglio- e i rossori? C'è la spada- dov'è l'ira? E il liuto, non un suono all'imbrunire. In mancanza di eternità hanno ammassato diecimila cose vecchie. Un custode ammuffito dorme beato con i baffi chini sulla vetrina. Metalli,creta,una piuma d'uccello trionfano in silenzio nel tempo. Ride solo la spilla d'una egiziana ridarella. La corona è durata più della testa. La mano ha perso contro il guanto. La scarpa destra ha sconfitto il piede. Quanto a me,credete,sono viva. La gara col vestito non si arresta. E lui quanta tenacia mi dimostra! Vorrebbe viver più della mia vita! (WISTAWA SZYMORSKA)

la neve

E' sera un altra volta,nevica ancora senza interruzione.Alcune frazioni sono isolate e ogni tanto ci sono sbalzi di corrente elettrica,la luce si abbassa poi ritorna.Passando per la strada della valle che dalla piazza del castello arriva fino in borgo,i cumuli di neve sono alti quanto me,le piante ai lati convergono, si uniscono con i rami che sotto il peso della neve si piegano come in un inchino.E' come passare sotto un tunnel intermittente per certi tratti di percorso.L'altro ieri la neve era più croccante,ne ho assaggiata anche quest'anno, come faccio da sempre e il sapore è rimasto uguale nel corso degli anni.Tutto ha cambiato sapore perfino le banane,ma la neve no!Mi soffermo un attimo a pensare... questo sapore immutato ,quasi perplessa come se la neve fosse immune ai cambiamenti climatici e al passar del tempo,sia che cada in Novembre oppure in febbraio.Solo la consistenza varia,non da un anno all'altro ma da un giorno all'altro.Il rito a cui non riesco a rinunciare è camminare faccia al cielo a bocca aperta.L'aria è ferma e ogni rumore ovattato è come un disturbo.Mi chiedo cosa mangeranno i daini a Montelago e se qualcuno provvede loro dato che non si riesce a far fronte ai problemi della gente, isolata nelle campagne.I lupi, dicono alcuni, sono arrivati fino in paese nelle frazioni di perticano, Isola,Montebollo e Pascilupo.La palla di grasso,semi e noci che avevo messa penzolante fuori della finestra della cucina si è congelata,così oggi l'ho tirata dentro e tenuta un oretta vicino al focolare,poi l'ho portata di sotto e appesa ad un albero,è stata una buona idea ,dopo circa 20 minuti c'erano già tre quattro pettirossi che ci dondolavano sopra, sbecchettando a ritmo quasi meccanico quell'altalena improvvisata.Un tempo la neve mi dava un senso di quiete,perché la sensazione era quella di"tutto fermo",associavo questo sentire ad una condizione di riposo,soprattutto mentale.Con gli anni devo essere diventata apatica!C'ho la testa che si è puntata come al solito ad un interrogativo esistenziale,mi trovo come all'angolo di una stanza con pareti bianche,non ho gli strumenti per darmi una risposta e cerco.Nel cercare mi rendo conto che qualcosa si è messo in moto,la percezione di un cambiamento in atto.Sempre quando gli altri o l'ambiente mi rispondono in maniera anomala,mi sorprendono, quindi sorgono gli interrogativi.Penso che quel che c'è nell'altro ce l'ho pure io,se poi non me lo trovo cominciano i guai.Il malessere nasce appunto quando non riesco più a specchiarmi nel prossimo.Le cose non capitano mai per caso,mi sono così imbattuta in un video di youtube di Hanna Arendt sulla banalità del male e sulla mancanza di profondità dello stesso.Ho percepito un cuore grande dietro quelle parole,un cuore grande che io non ho! E' con questo che sto facendo i conti ora,primo passo mi dico, è accettarmi cinica come avverto di essere .Poi mi dico che quella della Arendt è solo un opinione, non è la verità, ma bensì la sua verità! Le vicende della vita certe volte , portano dubbi terribili che mettono in discussione situazioni o persone o la propria identità interiore.Sarà forse per combattere quel senso di fragilità che porta spesso a giustificare comportamenti non condivisi e inattesi che si diventa cinici.Capisco che c'è un abisso tra le belle parole e l'atto pratico ,è questa mancanza di coerenza che mi abbatte?.......Dov'è il confine tra me e l'altro se rigetto l'egoismo?L'egoismo si manifesta in diverse forme e misure e certe volte si maschera da spirito di sopravvivenza, altre da altruismo addirittura... ed è quello più bieco.Ecco cerco il punto d'incontro tra lo spirito di sopravvivenza e l'egoismo mascherato e non lo trovo! Oppure qualcosa che tolga ogni realazione tra queste due funzioni, che possa creare distanza di senso e significato ben precisi.Quando non si intravede il punto di congiunzione o di separazione la testa fuma!Devo dare tempo al tempo mi dico,come quello che serve a tutta la neve che cade lentamente per depositarsi e poi sciogliersi,scoprendo tutto quanto c'è sotto.Scusate voi che leggete i miei palleggiamenti ,buttati li di getto.. come la testa li partorisce al momento.Il focolare scoppietta,è incredibile come l'effetto del calore e la fiamma che divampa dai legni,possa avere un effetto rassicurante,mi guardo i piedi appoggiati sulla piana del camino e scopro un buco nel calzino sinistro,per questo sentivo il pollicione andare in fiamme.Sarà meglio per me mettermi a fare qualcosa prima che io faccia la fine di pinocchio lo sciocco che s'è addormentato al focolare e s'è bruciato i piedi.Vista dalla finestra, semisommersa dalla neve l'Abazia di S.Croce ha un aspetto lugubre,i monti che stanno dietro ed oggi non si distinguevano, con la sera sono più delineati e sembrano volersi rovesciare sopra il vecchio convento.Non ho voglia di fare niente,tutto tace tranne la testa mia tanto matta.